Pedaggio in autostrada: molti gli stranieri che non pagano

Sono in aumento gli stranieri che non pagano il pedaggio nelle autostrade italiane. Lo rivela un’inchiesta pubblicata da Quattroruote: 536.000 i casi dal 2010 al 2014, ben 118.000 in più con un aumento del 28,2%.

A guidare, è proprio il caso di dirlo, questa classifica dei “furbetti” sono i tedeschi, che costituiscono da soli quasi il 22% degli evasori. Nella top five anche svizzeri e francesi (entrambi 10,1%), rumeni (9,3%) e spagnoli (6,2%). E questi sono i dati relativi alla sola società Autostrade per l’Italia che non detiene la totalità delle strade con pedaggio nel nostro Paese.

Ma com’è possibile riuscire a non pagare all’uscita del casello?

Alcuni rischiano la loro sicurezza e quella degli altri veicoli accodandosi alle auto che passano con il Telepass. Molti stranieri adducono le classiche scuse per non pagare il pedaggio: da “ho perso il tagliando” a “non ho con me il portafoglio”. A quel punto la sbarra viene alzata, la targa fotografata e viene emessa una notifica di mancato pagamento. Per mettersi in regola occorrerebbe quindi recarsi al Punto Blu entro un determinato numero di giorni oppure saldare via internet. Ma solo il 25% dei casi viene risolto in questa maniera. Nel restante 75% la società autostrade si affida a una società di recupero crediti. Ed i problemi sorgono proprio a questo punto.

Non c’è un registro unico per le targhe europee e quindi, mentre in alcune nazioni rintracciare i proprietari delle auto è più facile (come ad esempio Germania, Svizzera, Olanda, Svezia e Polonia), in altri Stati è più difficile ( Romania, Turchia, Bulgaria e San Marino), se non addirittura quasi impossibile come in Francia a causa delle restrizioni in materia di privacy che ostacolano le procedure di riscossione.

È opportuno considerare anche che, probabilmente, alcuni di questi automobilisti in realtà siano di nazionalità italiana ma guidino, per ragioni fiscali, per evitare multe e magari proprio per non pagare il pedaggio, vetture con targa immatricolata all’estero e finanziata da un leasing contratto in altro Stato.

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