In aumento gli incidenti mortali sulle strade italiane

È dal 2001 che non si registrava un aumento delle vittime sulle strade italiane. Disattenzione e mancato uso delle cinture le cause principali

Fino al 2013 abbiamo assistito ad un importante calo degli incidenti stradali, dato che ci aveva fatto ben sperare per il futuro. Ma la realtà di questo 2015 è ben diversa: nei primi 7 mesi dell’anno sono già 972 le persone decedute sulle strade italiane, 18 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Stesso aumento (897 contro 879) per i sinistri con vittime, un picco che a Luglio, sopratutto nella fascia oraria notturna, dalle 22 alle 6, conta già oltre il 120% di deceduti in più rispetto al 2014 (da 30 a 66).

Il solo dato in calo è quello degli incidenti mortali in cui sono stati coinvolti i ciclisti, diminuiti del 25% (da 16 a 12), mentre tra i centauri le vittime sono 32 in più rispetto all’anno scorso (da 41 a 73). Anche tra i pedoni è alto il numero dei decessi, 18 contro i 10 e ben 6.429 negli ultimi 10 anni, il 30% dei quali è stato travolto mentre attraversava sulle strisce o gli attraversamenti pedonali.

I dati di questa inversione di tendenza sono stati osservati e pubblicati dalla rivista ufficiale della Polizia di Stato “Poliziamoderna” che ha approfondito l’analisi indicando le principali cause di questa accresciuta incidentalità.

Paradossalmente, adesso che i telefonini si sono evoluti e sono sempre connessi, è proprio la disattenzione nel voler controllare messaggi, social, foto, videocamere, selfie al volante dagli smartphone la causa della maggior parte degli incidenti.

Al secondo posto in questa sciagurata classifica c’è il mancato uso delle cinture di sicurezza: ben il 37% dei conducenti non le indossa, convinti magari che gli airbag possano essere sufficienti, ma ignari, invece, che il cuscino gonfiato senza essere ancorati al sedile è ancora più dannoso perchè può favorire l’espulsione fuori dall’abitacolo.

Incredibile è il dato degli occupanti dei sedili posteriori: nonostante l’obbligo nel nostro Paese di indossarle e ancorare bene i bambini ai seggiolini, solo il 10% è in regola, senza sapere che in realtà è proprio chi viaggia dietro che è meno protetto in caso di incidente.

Infine non bisogna sottovalutare anche l’invecchiamento del parco macchine e la riduzione della manutenzione dovuti alla crisi generali che rende inadatte molte delle vetture in circolazione nelle strade italiane.

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