Gomme lisce: allarme sulle strade italiane

Che la crisi abbia inciso sulle spese non necessarie è un dato di fatto: risparmiare sulla sicurezza in auto non mettendo in regola i pneumatici, però, è una cattiva abitudine che hanno in troppi, circa il 15% degli italiani.

È questo il quadro sconfortante rilevato nel corso dell’undicesima campagna “Vacanze Sicure” lanciata da Assogomma e Federpneus (associazioni dei produttori e dei rivenditori di pneumatici) in collaborazione con la Polizia Stradale, che ha effettuato più di 9.000 controlli in 7 regioni (Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Lazio, Liguria) nei mesi di maggio e giugno 2015. Il campione rilevato corrisponde a circa il 27% delle autovetture circolanti nel nostro Paese e quindi, rapportato al totale del parco auto circolante, circa 5 milioni sono i veicoli risultati non conformi per lo stato delle gomme.

Nel dettaglio, le “gomme lisce”, che hanno cioè meno di 1,6 millimetri di battistrada, sono state il 5,63% con picchi di oltre il 10% in Campania e Molise. Il 3,41% delle auto controllate hanno problemi di conformità per asse (pneumatici diversi montati appaiati), dato in aumento rispetto allo scorso anno, mentre le gomme di misure diverse rispetto a quelle consentite sul libretto di circolazione sono state circa il 3%.

Particolarmente alti sono i valori di chi tiene i pneumatici invernali anche durante il periodo estivo, oltre il 17% (con punte di 30% in Marche e Basilicata). Anche se questa non è un’infrazione del codice, c’è comunque da sottolineare che con le temperature elevate di questo periodo lo spazio di frenata delle gomme da neve si allunga di circa il 25% su asfalto asciutto. Con le gomme lisce su asfalto bagnato gli spazi addirittura raddoppiano, con un evidente pericolo di tamponamenti.

Un preoccupante 3,83% degli automobilisti non si curano nemmeno dei danni visibili sulla fiancata del battistrada, problema che con il caldo e la pressione non corretta, può provocare cedimenti strutturali, cioè scoppi improvvisi.

Altro dato allarmante è quello delle mancate revisioni: in salita di quasi due punti percentuali rispetto allo scorso anno si attesta intorno al 7% , dato che in relazione al vecchio parco auto del nostro Paese, è indice di scarsa o nulla manutenzione.

Una soluzione per venire incontro alle esigenze degli italiani in difficoltà economica viene da  Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, «In tempi di crisi si dovrebbe permettere agli automobilisti di mettere in deduzione le spese di manutenzione e di acquisto di prodotti che favoriscano la sicurezza stradale, come i pneumatici, così come si fa già da tempo per le ristrutturazioni delle case».

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