Perché le società continuano ad acquistare auto aziendali?
A questa domanda che, ricordiamo, in alcuni Paesi del nord Europa nessuno ormai si pone nemmeno più, ha cercato di dare risposta la società di autonoleggio a lungo termine LeasePlan, sponsorizzando un’interessante ricognizione presso aziende con veicoli di proprietà. La ricerca è stata realizzata da GR advisory con l’obiettivo di analizzare il mondo delle flotte di proprietà nei suoi aspetti numerici, gestionali ed evolutivi.
Erogata in forma di web survey anonima nel corso del mese di marzo, l’indagine ha coinvolto strutture con flotta superiore alle 10 unità. Alle varie domande hanno risposto 112 società; otto le aree tematiche di indagine: percezione e ruolo della flotta, modalità di gestione, car policy, consumi ed emissioni, car sharing, sicurezza, telematica e infomobilità, controllo dei costi.
I risultati hanno evidenziato l’utilizzo prevalentemente lavorativo dei veicoli di proprietà (90,5%) rispetto a quello motivazionale per i dipendenti (23,8%). Conseguentemente, i principali obiettivi dichiarati sono la riduzione del costo totale (73,1%) e di quello di acquisto dei veicoli (61,5%) e la sicurezza degli utilizzatori (47,1%). Poco meno della metà (46,2%) cerca la riduzione di emissioni e consumi. “Il 65% delle aziende con auto di proprietà possiede una car policy, ma il contenuto consiste principalmente nelle istruzioni operative per l’utilizzo dei veicoli – ha spiegato Davide Gibellini, CEO & Managing Partner di GR advisory – Alcune aziende scelgono ancora oggi la forma della proprietà per la possibilità di un utilizzo più prolungato e in virtù di indicazioni della Direzione, spesso frutto di eredità storiche e di scelte inerziali nel tempo”.
Riguardo al fenomeno del corporate car sharing, 5 aziende su 10 dicono di aver adottato qualche forma di condivisione dei mezzi (con procedure manuali o attraverso l’utilizzo di un software specifico). Stupiscono le risposte sull’utilizzo di appositi applicativi: pur ammettendone l’indubbia utilità, soprattutto per il controllo dei mezzi (75%) in tempo reale e per la diagnostica dei veicoli, quasi la metà dei partecipanti non la ritiene prioritaria o utile per la propria flotta e, comunque, non l’ha adottata e non la sta valutando. Tale approccio viene parzialmente corretto scorrendo la lista delle priorità future, dove telematica e infomobilità occupano il secondo posto (38,1%).
Gavin Eagle, Direttore Commerciale di LeasePlan Italia si è detto colpito del fatto che queste aziende siano costrette a gestire in prima persona attività quali la stipula di accordi con i concessionari (60,9%), la trattativa dei prezzi con le officine (47,8%) e la rinegoziazione dei contratti assicurativi (46,7%) che occupano i primi tre posti tra le azioni di contenimento dei costi. Si tratta, infatti, di incombenze che più convenientemente ed efficacemente possono essere gestite da un professionista del settore e che appartengono alla categoria sfuggente dei benefici nascosti, ambito in cui la comunicazione dei noleggiatori è ancora, inspiegabilmente, in grave difetto.
Come osservatori, plaudiamo all’iniziativa di LeasePlan Italia: è sempre interessante analizzare in qualche modo i comportamenti dei clienti potenziali prima di guidare le strategie del proprio servizio e delle attività di marketing.
Tratto da Rentalblog.it